Classe 1977, Daniele Trucco è un saggista e compositore piemontese. La sua vasta biografia è meglio lasciarla alle sue stesse parole:
“La mia biografia artistica si barcamena tra studi di Conservatorio (pianoforte prima e composizione poi) e giovanili serate di pianobar. Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare a 19 anni per una ditta cuneese di Service capitanata da Piercarlo Brignone: questo mi ha permesso di entrare in contatto con il mondo dello spettacolo lavorando nei teatri piemontesi e rapportandomi, come fonico, con musicisti e artisti di fama internazionale. Parallelamente ho fatto quello che un po’ tutti i musicisti alle prime armi hanno dovuto provare: ho suonato in gruppi locali, ai matrimoni, nei pianobar e alle feste di paese. Nel frattempo, ho coltivato la passione per la scrittura musicale che si può distribuire su tre filoni molto diversi fra loro: innanzitutto il mondo della canzone per bambini con brani come La canzone dei paesi o la sigla televisiva del programma #Explorers Community in onda tutti i sabati pomeriggio su RaiGulp scritta a quattro mani con Michele Del Baldo.
Poi c’è il mondo delle composizioni a carattere sperimentale, quelle che cercano di fondere la musica con la poesia (come in Approdi / Landings, poema elettronico sui versi di Sergio Gallo) o con la matematica (con Math Music e Pr1me Numbers, ad esempio, ho tentato la trasposizione musicale di alcuni importanti concetti legati al mondo dei numeri).
Infine, le canzoni: vILLA tEMI è il mio primo passo verso la tradizione cantautoriale italiana. I brani che compongono l’album sono stati scritti tra il 2012 e il 2019 e li ho scelti tra una rosa più ampia di pezzi che andranno a confluire in altri progetti che ho in mente. Ho registrato tutto in casa – ecco il titolo – con mezzi semi professionali e lo stesso mix è stato effettuato da me durante i mesi di lockdown. Ho suonato cose che non so suonare, come la batteria, il flauto e le chitarre giocattolo di mio figlio, e cantato pur non essendo un cantante. È stato, come ho già detto in altri contesti, un bell’atto di presunzione: molto poco so di missaggio e di uso dell’effettistica e ancora meno di post-produzione. È un disco in cui nel sottobosco delle tracce si può scoprire di tutto: cani che abbaiano, macchine che passano, lavatrici che centrifugano nel silenzio della notte o bambini che schiamazzano al piano di sopra.
L’ultimo progetto l’ho dedicato a Dante Alighieri nel 700° della sua morte: il tutto nasce come colonna sonora del cortometraggio CARTE SCOPERTE: sguardi su Dante sceneggiato da Corrado Vallerotti, promosso dal comune di Verzuolo (CN) e dedicato ai frammenti di un codice dantesco conservati presso il palazzo comunale.
L’idea iniziale doveva essere quella di procedere con la scrittura della musica di un testo breve, un sonetto o uno stralcio dalla divina Commedia. Poi il ricordo del passo del Purgatorio (‘Amor che né la mente mi ragiona’ / cominciò elli allor sì dolcemente, / che la dolcezza ancor dentro mi suona. / Lo mio maestro e io e quella gente / ch’erano con lui parevano sì contenti, / come a nessun toccasse altro la mente. Pg. Il 112-117) in cui Dante incontra il suo amico Casella mi ha condotto verso la canzone Amor che nella mente mi ragiona tratta dal Convivio. Si tratta di una lode della donna, in questo caso simbolo della Filosofia, scritta una decina d’anni prima della stesura del trattato filosofico e adattata dal poeta in modo allegorico per l’occasione.
Mi sono anche dedicato molto alla scrittura come saggista per riviste d’arte come arte dossier, il cui direttore Philippe Daverio è purtroppo da poco scomparso, o per magazines di cultura generale come Nexus New Time; naturalmente ho anche scritto di musica, ad esempio su Musica Jazz o Amadeus, ma la mia grande passione è sempre stata proiettata sulla ricerca, in particolare sul rapporto tra la musica e la filosofia naturale rinascimentale, sfociata in articoli per riviste universitarie e due libri”.
Born in 1977, Daniele Trucco is a Piedmontese essayist and composer. His extensive biography is best left to his own words:
“My artistic biography moves between conservatory studies (first piano and later composition) and youthful piano bar evenings. I was lucky enough to start working at the age of 19 for a Service company in Cuneo headed by Piercarlo Brignone: this allowed me to get in touch with the world of entertainment by working in Piedmontese theaters and relating, as a sound engineer, with musicians and artists of international fame. At the same time, I did what all novice musicians have had to try: I played in local groups, at weddings, in piano bars and at village parties. In the meantime, I have cultivated a passion for musical writing that can be distributed on three very different strands: first of all, the world of children's songs with songs like the song of the countries or the television theme of the #Explorers Community program broadcast every Saturday afternoon on RaiGulp written jointly with Michele Del Baldo.
Then there is the world of experimental compositions, those that try to blend music with poetry (as in Approdi / Landings, an electronic poem on Sergio Gallo's verses) or with mathematics (with Math Music and Pr1me Numbers for example I tried the musical transposition of some important concepts related to the world of numbers).
Finally, the songs: vILLA tEMI is my first step towards the Italian songwriting tradition. The songs that make up the album were written between 2012 and 2019 and I chose them from a wider range of pieces that will flow into other projects I have in mind. I recorded everything at home - here's the title - with semi-professional means and the same mix was done by me during the months of lockdown. I've played things I can't play, like my son's drums, flute, and toy guitars, and sang despite not being a singer. It was, as I have said in other contexts, a beautiful act of presumption: I know very little about mixing and use of effects and even less about postproduction. It is a record in which in the undergrowth of the tracks you can discover everything: dogs barking, cars passing by, washing machines spinning in the silence of the night or children screaming upstairs.
The last project I dedicated to Dante Alighieri in the 700th anniversary of his death: everything was born as the soundtrack of the short film CARTE DISCOVERED: glances on Dante scripted by Corrado Vallerotti, promoted by the municipality of Verzuolo (CN) and dedicated to the fragments of a Dantesque code preserved in the town hall.
The initial idea was to proceed with the writing of the music of a short text, a sonnet or an excerpt from the Divine Comedy. Then the memory of the passage of Purgatory ('Love that in the mind reasons to me' / he began then so sweetly, / that the sweetness still within me rings. / My teacher and I and those people / who were with him seemed so happy, / as no one else touched the mind. Pg. II 112-117) in which Dante meets his friend Casella led me to the song Amor that my mind reasons for me taken from the Convivio. It is a praise of the woman, in this case a symbol of Philosophy, written about ten years before the drafting of the philosophical treatise and adapted by the poet in an allegorical way for the occasion.
I have also devoted myself a lot to writing as an essayist for art magazines as an art dossier, whose director Philippe Daverio has unfortunately recently passed away, or for general culture magazines such as Nexus New Time; of course I have also written about music, for example on Musica Jazz or Amadeus, but my great passion has always been projected on research, in particular on the relationship between music and Renaissance natural philosophy, which resulted in articles for university magazines and two books.”
Cosa ti ha ispirato a diventare un musicista?
What inspired you to become a musician?
In realtà non c’è stata un’ispirazione ma al massimo una presa di coscienza: nel periodo tra la seconda e la terza media, con la scoperta degli Emerson, Lake & Palmer, incominciai a studiare e suonare cose diverse rispetto al tradizionale programma di conservatorio e mi avvicinai al ragtime, al boogie woogie e al blues. In poco tempo riuscii a imparare discretamente bene sia il Maple leaf rag sia l’Honky Tonk Train Blues, brani che ritenevo ineseguibili fino a pochi mesi prima, e questo fu uno stimolo enorme a proseguire con lo studio della tecnica pianistica e i primi timidi tentativi di sconfinamento nel mondo dell’improvvisazione.
In reality, there was no inspiration but at most an awareness: in the period between the second and the third grade, with the discovery of Emerson, Lake & Palmer, I began to study and play different things compared to the traditional program of conservatory and I approached ragtime, boogie woogie and blues. In a short time, I was able to learn both the Maple leaf rag and the Honky Tonk Train Blues fairly well, songs that I considered unplayable until a few months before, and this was a huge stimulus to continue with the study of piano technique and the first timid attempts to trespassing into the world of improvisation.
Quanti anni avevi quando hai iniziato a suonare?
How old were you when you started playing (music)?
Il mio percorso musicale è iniziato a sei anni con lo studio del pianoforte classico con il maestro Nino Aimone con il quale ho poi completato l’iter di conservatorio fino al diploma.
My musical journey began at the age of six with the study of classical piano with maestro Nino Aimone with whom I then completed the conservatory process up to graduation.
Come descriveresti la tua musica?
How would you describe your music?
Credo che lo scopo principale della musica sia procurare piacere e sorpresa nell’ascoltatore: se dunque pensassi alle mie composizioni di carattere sperimentale direi che l’aggettivo più calzante sia “inascoltabili”. Nascono con uno scopo didattico e l’effetto generato non può proprio definirsi piacevole; al massimo possono suscitare curiosità fra gli addetti ai lavori.
Altra cosa (spero) per i miei lavori cantautoriali: c’è una malinconia di fondo che pervade tutti i testi, un accento fisso sullo scorrere del tempo e sui ricordi di momenti passati; il tutto condito da arrangiamenti un po’ retrò e armonie non sempre lineari, retaggio probabilmente del corso di composizione in conservatorio.
I believe that the main purpose of music is to provide the listener with pleasure and surprise: therefore, if I think of my experimental compositions, I would say that the most appropriate adjective is "unlistenable". They are born with a didactic purpose and the effect generated cannot be defined as pleasant; at most they can arouse curiosity among the insiders.
Another thing (I hope) for my songwriting works: there is an underlying melancholy that pervades all the lyrics, a fixed accent on the passage of time and on the memories of past moments; all seasoned with somewhat retro arrangements and not always linear harmonies, probably a legacy of the composition course in the conservatory.
Dove ti sei esibito? Hai dei prossimi concerti?
Where have you performed? Do you have any upcoming shows?
Come pianista ho avuto la fortuna di suonare in posti stupendi, sia auditorium sia teatri o piccoli locali per ‘addetti ai lavori’. Ho un ricordo bellissimo dei concerti nell’auditorium del CUFA (Ministero della Difesa a Roma) insieme allo chansonnier Jean François Bernard o nei teatri piemontesi insieme agli amici de L’ora canonica. Per quanto riguarda il futuro, come ormai sappiamo tutti, l’incertezza è sovrana. Attualmente non ho in previsione nulla.
As a pianist I have been lucky enough to play in beautiful places, both auditoriums and theaters or small venues for 'professionals'. I have wonderful memories of the concerts in the auditorium of the CUFA (Ministry of Defense in Rome) together with the chansonnier Jean François Bernard or in the Piedmontese theaters with friends of L'ora canonica. As for the future, as we all know by now, uncertainty is sovereign. I don't currently have anything planned.
Dov'è il luogo del tuo concerto ideale?
Where would your ideal concert be?
A casa mia o nelle case di chi voglia ospitarmi. Sarebbe bello ricreare la magia della musica eseguita nei salotti ottocenteschi deviando dall’esecuzione classica a quella cantautoriale. Tendenzialmente purtroppo la nuova ‘aristocrazia’ punta di più sui DJ Set a bordo piscina, meno culturali e decisamente non d’ascolto ma sicuramente più adatti al divertimento. Non penso che le canzoni tristi di Daniele Trucco o di un qualunque cantautore sarebbero ben accette agli invitati al party di un milionario dei nostri tempi.
At my home or in the homes of those who want to host me. It would be nice to recreate the magic of music performed in nineteenth century living rooms deviating from classical to songwriting. Unfortunately, the new 'aristocracy' tends to focus more on poolside DJ sets, less cultural and definitely not listening but certainly more suitable for fun. I don't think that the sad songs of Daniele Trucco or any songwriter would be welcome to the guests of the party of a millionaire of our times.
Qual è la tua canzone preferita da esibire?
What is your favorite song to perform?
Penso sia “La storia non mi va” che ho scritto per la piccola Sofia Del Baldo e che ho riarrangiato per l’artista argentino Marcelino Azaguate.
È un brano per bambini ma penso acquisti una valenza differente – soprattutto in questi tempi di importanti cambiamenti storici – in una esecuzione riflessiva piano e voce.
I think it's “La storia non mi va,” that I wrote for little Sofia Del Baldo and that I rearranged for the Argentine artist Marcelino Azaguate.
It is a song for children, but I think it acquires a different value - especially in these times of important historical changes - in a reflective piano and voice performance.
Quali musicisti celebri ammiri?
Which famous musicians do you admire?
Se parliamo di musicista internazionale non posso tradire la mia passione per Keith Emerson e per Oscar Peterson.
Dal punto di vista cantautoriale invece, dopo aver scoperto Claudio Lolli durante il periodo universitario, mi sono appassionato a un genere più che a un artista singolo: potrei metterci dentro Loy e Altomare, Stefano Testa, Stefano Rosso e Renzo Zenobi.
If we talk about international musicians, I cannot betray my passion for Keith Emerson and Oscar Peterson.
From the songwriting point of view, on the other hand, after discovering Claudio Lolli during the university period, I became passionate about a genre rather than a single artist: I could put Loy and Altomare, Stefano Testa, Stefano Rosso, and Renzo Zenobi into it.
Qual è il miglior consiglio che ti è stato dato?
What is the best advice you’ve been given?
Battute a parte penso sia il dantesco “Non ragioniamo di loro, ma guarda e passa”: da 700 anni funziona alla perfezione in molti contesti differenti.
Jokes aside, I think it is Dante's “Let's not think about them but look and pass”: for 700 years it has worked perfectly in many different contexts.
Se potessi cambiare qualcosa nel settore della musica, quale sarebbe?
If you could change something about the Music Industry, what would it be?
La contrattualistica: a parte i grandi dello spettacolo, tutto il sottobosco musicale italiano ha un inquadramento contrattuale o ridicolo o inesistente. Non si è mai pensato alla musica o all’arte in genere come a una professione.
Contracts: apart from the greats of the show, all the Italian musical undergrowth has a contractual framework that is either ridiculous or non-existent. Music or art in general has never been thought of as a profession.
Qual è un messaggio che vorresti dare ai tuoi fan?
What is a message you would like to give to your fans?
Ascoltate il brano “No?” con attenzione: in mezzo a un mare di cretinate sono racchiuse delle informazioni importanti da andare a rintracciare e su cui meditare. A partire dallo stesso titolo che, con una trasformazione importante, ha dato il nome all’album.
Listen to the song “No?” with attention: in the midst of a sea of stupid things, important information is contained to be found and meditated on. Starting with the same title that, with an important transformation, gave the album its name.
Qual è il prossimo per te? (Prossimo Progetto)
What’s next for you?
È un nuovo disco che si intitola Nō? e uscirà il 10 ottobre su tutte le piattaforme digitali.
In Nō? sette delle dodici tracce sono state scritte da me e raccontano, come è mia abitudine, scene di vita quotidiana o ricordi d’infanzia mediati dal filtro della memoria.
Io non ho nulla da dire è invece una lirica sarcastica del poeta crepuscolare Marino Moretti musicata per gioco nel 2012 – come pure di quell’anno è Frabosa Soprana – ma mai registrata interamente fino a oggi.
Completano la track list due cover: la prima (Principio e fine) è di Lorenzo Veglia, giovane cantautore verzuolese che ha partecipato altresì in veste di chitarrista alla realizzazione di due tracce dell’album; la seconda è Sai che bevo sai che fumo, un classico italiano divenuto famoso nell’interpretazione di Nicola Di Bari.
I pezzi forte del lavoro sono senz’altro No? (con la ‘o’ normale) e Avevano vent’anni: nel primo, sotto una base armonica ripetitiva, vengono snocciolate delle ovvietà incredibili contrapposte a pensieri filosofici e riferimenti letterari dotti: da qui nasce anche la contrapposizione tra le parole No e Nō, quest’ultima utilizzata come titolo dell’album. In Avevano vent’anni invece si segue la parabola amorosa di una coppia savonese dal loro primo sguardo alla tragica conclusione.
A new record called “Nō?” that will be released on October 10 on all digital platforms.
In “Nō?” seven of the twelve tracks were written by me and tell, as is my habit, scenes of daily life or childhood memories mediated by the filter of memory.
I have nothing to say is instead a sarcastic lyric by the crepuscular poet Marino Moretti set to music for fun in 2012 - as well as that year is Frabosa Soprana - but never fully recorded until today.
Two covers complete the track list: the first (Beginning and End) is by Lorenzo Veglia, a young singer-songwriter from Verzuolo who also participated as a guitarist in the creation of two tracks on the album; the second is You know I drink you know I smoke, an Italian classic that became famous in the interpretation of Nicola Di Bari.
The highlights of the work are undoubtedly No? (with the normal 'o') and They were twenty years old: in the first, under a repetitive harmonic basis, incredible obviousness’s are pitted against philosophical thoughts and learned literary references: this also gives rise to the contrast between the words No and Nō, the latter used as the title of the album. In Had Twenty Years, on the other hand, we follow the love parable of a couple from Savona from their first glance at the tragic conclusion.
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Translations have been edited for clarity
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