Il gruppo fusion I-Science risiede in Senegal, ma rappresenta diversi paesi: Senegal, Italia, Egitto, Gabon, Togo, Spagna, Francia. Suonano composizioni originali che mescolano New Soul, Afro-beat, Rock e Jazz con ritmi tradizionali come Sabar, influenzati da artisti come Wasis Diop, Erykah Badu, Xalam 2, Baba Maal tra gli altri.
Con la loro musica, I-Science intraprende un viaggio piratesco insieme al pubblico nel mondo dei sogni e dell'inconscio, alla ricerca del tesoro più grande: il bambino che si nasconde dentro ognuno di noi, sfruttando ritmi potenti, melodie toccanti, performance. I loro spettacoli sono teatrali e hanno un'interazione partecipativa. L'obiettivo del progetto è garantire che tutti tornino a casa con le stelle negli occhi e un'espressione nella testa e nel cuore, "ndeye san", un termine wolof per designare ciò che si muove e tocca il cuore.
L'ultimo singolo di I-Science, "Dieuf Dieul", è stato pubblicato nel novembre 2020.
The fusion group I-Science resides in Senegal, but represents several countries: Senegal, Italy, Egypt, Gabon, Togo, Spain, France. They play original compositions mixing New Soul, Afro-beat, Rock and Jazz with traditional rhythms such as Sabar, influenced by artists such as Wasis Diop, Erykah Badu, Xalam 2, Baba Maal among others.
With their music, I-Science sets off on a pirate journey together with the public in the world of dreams and the unconscious, in search of the greatest treasure: the child who hides inside each of us, exploiting powerful rhythms, touching melodies, performances. Their shows are theatrical and have participatory interaction. The goal of the project is to ensure that everyone goes home with stars in their eyes and an expression in their head and heart, “ndeye san,” a Wolof term to designate what moves and touches the heart.
I-Science’s latest single, “Dieuf Dieul,” was released in November 2020.
Come si è formato il tuo gruppo?
How was your group formed?
Il gruppo dei pirati I-SCIENCE è nato nel lontano 2008 quando con degli amici ci siam detti: “e se creassimo una band?”. Da quel giorno a oggi ne è passata di acqua sotto il vascello, alcuni membri sono andati a scoprire nuovi orizzonti, altri pirati si sono aggiunti al viaggio e abbiamo continuato a vagare sui mari della musica alla ricerca di noi stessi, di libertà, di scambio e significato. Alla base avevamo giusto voglia di comporre, creare spettacoli live e condividere messaggi positivi con il pubblico e altri musicisti attraverso il mondo. Eravamo pischelli. A mano a mano ci siamo resi conto di quanto questa avventura fosse molto più profonda e ricca di significato di quanto credessimo. Componendo, cazzeggiando, bisticciando, crescendo assieme ad altre persone, alla ciurma, in poche parole confrontandosi agli altri ci si confronta con sé stessi. E lì sorge la grande domanda: chi siamo realmente? Come facciamo a mantenere delle relazioni umane degne di questo nome, rispettose, come facciamo a dare un contributo positivo alla società nella quale viviamo? Ponendosi queste domande inevitabilmente l'obiettivo del gruppo cambia e comincia a diventare una visione del mondo che vogliamo portare avanti. Ragione per la quale abbiamo deciso di diventare dei pirati: i pirati erano i primi a parlare di eguaglianza e a rimettere in questione l’ordine prestabilito. Oggi sventoliamo la nostra bandiera utilizzando il linguaggio universale della musica per comunicare alle persone di osare conoscersi ed essere realmente loro stesse. I-Science è una storia che si scrive in continuazione e cambia secondo le maree, una storia di scoperta, di risate, lacrime e libertà.
The group I-SCIENCE was born in 2008 when we said with some friends: “and if we created a band?”. From that day to today a lot of water has passed under the vessel, some members have gone to discover new horizons, other pirates have joined the journey and we have continued to wander the seas of music in search of ourselves, of freedom, of exchange. and meaning. At the base we just wanted to compose, create live shows and share positive messages with the public and other musicians across the world. We were kids. Gradually we realized how much this adventure was much deeper and more meaningful than we thought. By composing, fooling around, bickering, growing up with other people, the crew, in a nutshell comparing yourself to others, you confront yourself. And there the big question arises: who are we really? How do we keep human relationships worthy of the name, respectful, how do we make a positive contribution to the society in which we live? Asking these questions inevitably the group's goal changes and begins to become a worldview that we want to carry forward. Reason why we decided to become pirates: the pirates were the first to talk about equality and to question the established order. Today we wave our flag using the universal language of music to communicate to people to dare to know each other and really be themselves. I-Science is a story that is written continuously and changes according to the tides, a story of discovery, of laughter, tears and freedom.
Dove ti è venuta l'idea del nome, I-Science?
Where did you get the idea of the name, I-Science?
Alla base I-SCIENCE viene da un’espressione Wolof (una delle lingue del Senegal), “ay sciences”, che vuol dire “ci sono delle scienze dietro”. Più che un’espressione è un’esclamazione usata quando qualcosa stupisce o lascia interdetto. Con gli amici la utilizzavamo spesso nelle nostre discussioni. Il punto interessante è che questa espressione sottolinea che ci sono delle scienze, al plurale, e non una scienza, al singolare. Questo presuppone che ovunque nel mondo si celano delle (cono) scienze da scoprire, delle visioni di vita, dei paradigmi diversi e che ognuna di queste “scienze” sono di eguale importanza e valgono la pena di essere studiate. Per troppo tempo alcuni popoli (leggi Occidente) hanno avuto il monopolio di ciò che la scienza dovrebbe essere, del Sapere, come se ci potesse essere un sapere unico per tutti. Noi siamo contro la gerarchizzazione dei saperi e delle scienze. Vediamo ogni scienza come un pezzo del puzzle, addizionando svariati pezzi ci si può avvicinare un po’ più alla conoscenza del mondo e della vita e si apprende a rispettare e dar valore ad ognuno nella ricchezza della sua differenza e, appunto, della sua scienza.
At the base I-SCIENCE comes from a Wolof expression (one of the languages of Senegal), “ay sciences,” which means "there are sciences behind it". More than an expression, it is an exclamation used when something amazes or leaves you dumbfounded. With friends we often used it in our discussions. The interesting point is that this expression emphasizes that there are sciences, in the plural, and not a science, in the singular. This presupposes that everywhere in the world there are hidden (knowledge) sciences to be discovered, visions of life, different paradigms and that each of these "sciences" are of equal importance and are worth studying. For too long some peoples (read the West) have had the monopoly of what science should be, of Knowledge, as if there could be a single knowledge for all. We are against the hierarchization of knowledge and sciences. We see each science as a piece of the puzzle, by adding several pieces you can get a little closer to the knowledge of the world and life and learn to respect and value each one in the richness of its difference and, indeed, of its science.
Come viene scritta la tua musica?
How is your music written?
Tutto lavoro di squadra! La maggior parte del tempo componiamo insieme grazie a delle jam session. Registriamo la maggior parte delle nostre jam, le riascoltiamo e cerchiamo spunti interessanti che poi rilavoriamo più in profondità. Quando abbiamo una prima struttura di base ci divertiamo a trovare variazioni diverse e a portare il brano altrove, come in un viaggio, appunto. Componiamo dei “blocchi” di 8 misure, per esempio, che poi incastriamo assieme, come un gioco di Lego. Siamo appassionati di brani evolutivi e lunghiiiiiiissimi!!! A volte collaboriamo anche con altri amici compositori che ci propongono tracce programmate che rielaboriamo poi con la band e condiamo con le nostre spezie I-Scientifiche. Una parte delle tracce del secondo album le ha composte un antico membro del gruppo, Ibaaku, che è poi partito su una navetta spaziale per un nuovo progetto di elektro-fusion mista a ritmi locali del Senegal. Altre volte può capitare che mi venga una melodia in testa (mi è successo anche di sognarle e dovermi svegliare per registrare l’idea) o un testo che comunico alla ciurma (che mi sfotte per mezz’ora e poi accetta di lavorarci su). La composizione è la parte più bella del lavoro, perché la più spontanea, e l'improvvisazione fa parte integrante del nostro approccio. Spesso nei concerti lunghi infatti abbiamo le “pause impro” dove chiediamo al pubblico di comunicarci sentimenti azioni o altro e noi li mettiamo in musica. La scrittura dei testi la faccio predominantemente io, ma collaboro spesso con Abo (il bassista, nonché vicecapitano), che mi corregge e da idee per i testi in Wolof. Siamo completamente auto-prodotti e quindi per le registrazioni noleggiamo uno studio per registrare i brani in live. I mix li fa un mio carissimo zio adottivo e mentore, Daddy Djezy, jazzman congolese con 40 anni di esperienza musicale. Tutto ciò per dire che la musica da pirati la fanno tutti i pirati assieme...15 uomini, 15 uomini, sulla cassa del mortooo ohohohooo...
All teamwork! Most of the time we compose together thanks to jam sessions. We record most of our jams, listen to them again and look for interesting ideas which we then rework in more depth. When we have a first basic structure, we have fun finding different variations and taking the piece elsewhere, like on a journey. We compose "blocks" of 8 sizes, for example, which we then fit together, like a Lego game. We are passionate about evolutionary and long songs!!! Sometimes we also collaborate with other composer friends who offer us programmed tracks that we then rework with the band and season with our I-Scientific spices. Part of the tracks on the second album was composed by an ancient member of the group, Ibaaku, who then left on a space shuttle for a new project of elektro-fusion mixed with local rhythms from Senegal. Other times it may happen that I have a melody in my head (I have also dreamed of them and having to wake up to record the idea) or a text that I communicate to the crew (which teases me for half an hour and then agrees to work on it). Composition is the most beautiful part of the work, because it is the most spontaneous, and improvisation is an integral part of our approach. In fact, in long concerts we often have “improv breaks” where we ask the audience to communicate feelings, actions or other things and we put them to music. The writing of the lyrics is mainly done by me, but I often collaborate with Abo (the bassist, as well as vice-captain), who corrects me and gives ideas for the lyrics in Wolof. We are completely self-produced and therefore for recordings we rent a studio to record the songs live. The mixes are made by a very dear foster uncle and mentor of mine, Daddy Djezy, a Congolese jazzman with 40 years of musical experience. All this to say that pirate music is made by all the pirates together ... 15 men, 15 men on the dead man’s chest yohoho ...
Come descriveresti la tua musica a un nuovo ascoltatore?
How would you describe your music to a new listener?
Idealmente non la descriverei ma gli direi di ascoltarla direttamente per vedere poi come lui la descriverebbe, ma se proprio dovessi descriverla direi che e un grande calderone pieno di spezie venute da vari paesi e culture dove mettiamo tutti gli ingredienti melodici e ritmici che amiamo - soul, jazz, afro-beat, rock, hip hop…- e li facciamo poi cuocere lentamente, a fuoco basso, per far uscire il gusto di ogni ingrediente in modo evolutivo….
Ideally I would not describe it but I would tell them to listen to it directly to then see how they would describe it, but if I had to describe it I would say that it is a large cauldron full of spices from various countries and cultures where we put all the melodic and rhythmic ingredients we love - soul , jazz, afro-beat, rock, hip hop… - and then we cook them slowly, over low heat, to bring out the taste of each ingredient in an evolutionary way….
Quale immagine pensi che trasmetta la tua musica?
What image do you think your music conveys?
Se dovessi usare un’immagine per la nostra musica penso che sarebbe un viaggio in treno, anzi, no, in veliero, dato che siamo dei pirati. Dico questo perché amiamo creare brani evolutivi, che a mano a mano permettono al paesaggio sonoro di cambiare, portando verso nuove scoperte, emozioni diverse. Noi la musica la immaginiamo come metafora di vita, la colonna sonora del nostro quotidiano, dove idealmente ogni giorno e diverso dal precedente, come in un viaggio di pirati...
If I were to use an image for our music, I think it would be a train journey, or rather, no, a sailing ship, since we are pirates. I say this because we love to create evolutionary pieces, which gradually allow the soundscape to change, leading to new discoveries, different emotions. We imagine music as a metaphor of life, the soundtrack of our daily life, where ideally every day is different from the previous one, as in a pirate journey ...
Quali altre band ispirano la tua musica?
What other bands inspire your music?
Abbiamo tantissime fonti d’ispirazione!!!! Le musiche tradizionali di tutta l’Africa dell’Ovest per quanto riguarda le composizioni polifoniche, dei ritmi (che hanno ciascuno un significato ed una simbologia propri), della costruzione dei brani. A questo si aggiungono tutte le produzioni più moderne (Wasis Diop, Ismael Lo, Souleymane Feye e Xalam 2, Manu Dibango ad esempio), la musica Nigeriana, Ghanaian. Poi ovviamente ci sono le ispirazioni degli Stati Uniti o Europee (io personalmente amo molto Erykah Badu, Bobby Mcferrin, gli Area e tutto l’andazzo musicale anni 60/70). Le musiche tradizionali del mondo intero...C’è da impazzire di creatività con tutte le fonti di ispirazione che esistono! E poi ci sono anche i rumori della vita ad ispirarci: i clacson, le carrette, gli uccelli, l’acqua...o le diverse lingue parlate. Anche la lingua e musica in un certo senso.
We have many sources of inspiration!!!! Traditional music from all over West Africa with regard to polyphonic compositions, rhythms (which each have their own meaning and symbolism), and the construction of the pieces. To this are added all the most modern productions (Wasis Diop, Ismael Lo, Souleymane Feye and Xalam 2, Manu Dibango for example), Nigerian and Ghanaian music. Then of course there are the inspirations from the United States or Europe (I personally love Erykah Badu, Bobby Mcferrin, Area and all the 60s / 70s musical trends very much). Traditional music from all over the world ... You can go crazy with creativity with all the sources of inspiration that exist! And then there are also the noises of life that inspire us: horns, carts, birds, water ... or the different languages spoken. Even the language and music in a way.
Dove ti sei esibito?
Where have you performed?
Con I-SCIENCE ci siamo esibiti in praticamente tutte le regioni del Senegal (in festival, centri culturali, etc.), in Gambia, Guinea Bissau, Belgio, e un pochino in Italia. Ci restano ancora un bel po’ di paesi da scoprire con il gruppo, e speriamo proprio farlo a breve perché’ la voglia di viaggiare ci sta prendendo alle trippe!!!
With I-SCIENCE we have performed in practically all regions of Senegal (in festivals, cultural centers, etc.), in Gambia, Guinea Bissau, Belgium, and a little in Italy. We still have a lot of countries to discover with the group, and we hope to do so soon because the desire to travel is taking us to the tripe !!!
Come descriveresti una tipica giornata in studio?
How would you describe a typical day in the studio?
In realtà non abbiamo giornate tipiche, che e un po’ il bello (e a volte il brutto del Senegal) : alcuni giorni tutto liscio, in poche ore si riesce a registrare un sacco di idee, si lavora sui mix, le voci, così via, altre volte parte via la corrente e si rimane a chiacchierare e bere the finché non torna l'elettricità, altre ancora magari un musicista inaspettato pasta d’improvviso e allora lo sequestriamo per aggiungere note nuove ai brani già esistenti. Insomma, noi si cerca di prevedere e di organizzarsi ma poi tanto la vita fa sempre di testa sua...
Actually we don't have typical days, which is a bit the good (and sometimes the bad of Senegal): some days all smooth, in a few hours you can record a lot of ideas, you work on the mixes, the voices, so on , at other times the power goes off and we remain chatting and drinking tea until the electricity returns, still other times maybe an unexpected musician suddenly pasta and then we sequester him to add new notes to the already existing songs. In short, we try to foresee and organize ourselves but then life always does its own thing ...
A cosa stai lavorando adesso?
What are you working on right now?
Stiamo lavorando su tutta la parte grafica dell’album a venire, Ndeye San, che non sarà giusto un album musicale ma piuttosto un progetto pluridisciplinare: un piccolo libro, illustrato con disegni e fotografie, che racconterà la storia di un viaggio di pirati nel mare dell’inconscio e della scoperta di sé. Il racconto sarà scritto in testo e ovviamente in musica e il libricino, sarà distribuito in formato fisico e digitale. Stiamo anche lavorando a dei nuovi brani che dobbiamo fare in collaborazione con dei musicisti marocchini. E poi stiamo cercando, assieme ad altri musicisti indipendenti qui in Senegal, di mettere su un collettivo di artisti per poter dare più visibilità alla scena musicale alternativa senegalese e West Africana in generale. Insomma, abbiamo un bel po’ di carne sul fuoco! Così non ci si annoia!
We are working on all the graphic part of the album to come, Ndeye San, which will not be just a musical album but rather a multidisciplinary project: a small book, illustrated with drawings and photographs, which will tell the story of a pirate voyage in the sea. of the unconscious and self-discovery. The story will be written in text and obviously in music and the booklet will be distributed in physical and digital format. We are also working on some new songs that we have to do in collaboration with Moroccan musicians. And then we are trying, together with other independent musicians here in Senegal, to put together a collective of artists in order to give more visibility to the alternative Senegalese and West African music scene in general. In short, we have a lot of meat on the stove! So you don't get bored!
Cosa fate quando non suonate?
What do you do when you're not playing?
Viviamo!!!!!!! Discutiamo, rifacciamo il mondo, montiamo progetti, facciamo attivismo sociale e ambientale, nuotiamo, cuciniamo, mangiamo, andiamo a discutere con gli anziani per avere consigli, sogniamo e cerchiamo di realizzare i nostri sogni!!! Insomma, partiamo all'arrembaggio della vita!!!!
We live!!!!!!! We discuss, we remake the world, we assemble projects, we do social and environmental activism, we swim, we cook, we eat, we go to discuss with the elderly for advice, we dream and try to make our dreams come true!!! In short, let's start the boarding of life!!!!
Translations have been edited for clarity
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